Lo scopo di una pedagogia volta allo sviluppo delle competenze sociali e dei diritti fondamentali è quella di prevenire il fenomeno del bullismo – Il progetto SAFER intende sviluppare e implementare un approccio innovativo per prevenire la violenza scolastica fra pari al fine di promuovere un’educazione inclusiva e basata sul rafforzamento dell’acquisizione di competenze sociali e civiche e sulla conoscenza, la promozione e la titolarità dei valori positivi comuni e dei diritti fondamentali, non solo a livello di studenti e scuole, ma anche a livello di comunità.
Il progetto SAFER è rivolto principalmente agli studenti di età compresa tra 8 e 14 anni nei sei Paesi europei coinvolti nella sperimentazione. Le ragioni alla base della identificazione di questo target sono legate a recenti ricerche, che dimostrano come che l’età compresa tra 8 e 14 anni sia la più “a rischio” proprio in relazione al bullismo – (UNESCO).
Inoltre, per quanto riguarda il bullismo psicologico in particolare, una meta-analisi globale ha mostrato che una percentuale tra il 70% e l’80% di tutte le ragazze e i ragazzi di età compresa tra 8-11 anni ha subito violenza psicologica da un compagno di classe nell’ultimo anno. Nel progetto c’è un secondo gruppo target rappresentato dagli insegnanti della scuola primaria e secondaria inferiore, che non dispongono di un’offerta formativa adeguata sui temi del bullismo in termini di prevenzione da un punto di vista dell’intero approccio scolastico e comunitario. In questa prospettiva, all’interno del progetto SAFER, gli insegnanti saranno preparati a fornire competenze e supporto agli studenti, assicurando un adeguato “scaffolding”.
Anche i genitori sono un target del progetto SAFER, a causa del ruolo fondamentale che svolgono nell’assistere la scuola nella prevenzione del bullismo. Inoltre, le proposte tradizionalmente indirizzate a loro hanno una bassa partecipazione, perché molto spesso sono organizzate senza una metodologia attiva: al contrario, il progetto SAFER li coinvolge pienamente nel programma. Grazie all’approccio olistico di SAFER, l’intera comunità educativa è essa stessa un gruppo target diretto del progetto. Il bullismo infatti non è solo un problema scolastico, succede anche nella comunità e richiede il supporto e le soluzioni della comunità. Ogni scuola esiste all’interno di una comunità più ampia e lo sviluppo di un partenariato comunitario per prevenire e ridurre il bullismo è importante perché la comunità incorpora i principali attori educativi che svolgono un ruolo nello sviluppo psico-fisico dei ragazzi e delle ragazze.